In un’estate difficile come questa, in cui i festival e gli eventi culturali sono stati fortemente penalizzati per la drastica riduzione delle capienze degli spazi, per le disposizioni anti Covid-19 che hanno imposto distanziamento tra il pubblico, rilevazione della temperatura a tutti i presenti, mascherine obbligatorie, autocertificazioni da firmare, l’Ostia Antica Festival – Il Mito e il Sogno è riuscito a concludere con successo la sua quinta edizione, registrando in 19 eventi quasi 11.000 presenze.
Come dichiara Filippo Gambari, Direttore del Parco archeologico di Ostia antica, “Il teatro romano di Ostia antica ha ospitato, quest’anno, un’edizione memorabile del Festival “Il Mito e il Sogno”. Artisti di primo piano hanno offerto il loro contributo e attirato l’attenzione dei media sul Parco archeologico: un connubio che ha moltiplicato e entusiasmato gli spettatori. Ringrazio il pubblico e gli organizzatori del Festival, oltre al personale del Parco, formulando sinceri auguri per una prossima edizione libera dagli affanni virali”.
Anche il Consorzio di imprese Antico Teatro Romano, organizzatore della manifestazione, si ritiene davvero soddisfatto: “Con la comicità del teatro di Max Giusti, Andrea Perroni, Francesco Montanari e Vincenzo Salemme, i racconti intimi di Arturo Brachetti, Michela Murgia, Andrea Iacomini e Stefano Massini, la grande musica rock e d’autore di Anthology, di Francesco Gabbani e Samuel, Ostia antica Festival, nonostante una congiuntura assolutamente sfavorevole dovuta alle vicende del Covid19, con questa quinta edizione si conferma uno spazio culturale estremamente vivace della città di Roma. Un’edizione che ha registrato più di un tutto esaurito grazie ai “Dialoghi Sinfonici. Ouverture a…” con il Maestro Germano Neri e l’Orchestra Europa InCanto, alla comicità di Lillo e Greg, al concerto di apertura del festival dedicato a Ennio Morricone a cura di Opera in Roma e ai concerti della rassegna Anthology. Il successo della manifestazione è anche un chiaro esempio dell’ottima collaborazione tra pubblico e privato, dove la valorizzazione del “bene culturale” passa anche dallo spettacolo del vivo.”