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Senza tatto

Dedicato a mio padre che mi aspetta.
Dedicato a tutti gli anziani ancora rinchiusi in RSA contro volere dopo quasi 8 mesi.
Ai familiari che se ne sbattono e ai familiari stremati che rimbalzano da un muro di gomma all’altro, esasperati, stremati, scaglionati, soli tutti dietro a un vetro.
Al grido inascoltato.
Ai massimi sistemi e alle soluzioni semplici.
A Regione Lombardia e a una DGR che disponga a chiare lettere di riaprire le porte  e di istituire comitati parenti in ogni RSA.
Ai direttori sanitari che hanno il potere ma non il coraggio del ruolo, a chi opera cambiamenti, a chi riconosce le persone e il loro mondo,la relazione la cura.
A chi può sostituire sordi inetti con competenti ragionevoli illuminati, lo faccia.
A chi ancora pensa che i vecchi con demenze/Alzheimer non si rendano conto di niente e a chi non è capace di gentilezza e considerazione se ne hai per lui.
Ai fogli bianchi che danno voce a giornalisti e poeti e poi si lasciano leggere di notte.
A chi non si ubriaca mai, al sobrio cattivo gusto di chi sorvola sempre, a chi non tace e ha i piedi sulla terra da un pezzo.
Al covid che non uccide quasi più, alla metro affollata tra qualche ora e alla leggerezza che distrae.
A chi ha paura del suo vuoto, alla trasparenza, ai politici fottuti, ai Maestri scalzati, alla farina di sacchi altrui, a chi copia, agli esempi virtuosi ignorati, a chi è senza tatto.
A chi è stato insieme ai morenti anche se avrebbe voluto essere altrove, a chi pulisce i culi con rispetto, a chi fa sentire la sete e a chi denuncia chi umilia gli indifesi.
Al tempo rubato, ai colloqui di 20 minuti a settimana se c’è posto, a Ottobre che inizia e ai giorni che finiscono.
di Alessandra D’Ercole

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