Giuseppe Vetromile
Ritiro gli occhi
Osservo il rutilare di tutto questo gran putiferio
da un segreto andito sotto la ragione
appena posso svetto una mano bianca
e attraverso l’intercapedine del mondo
capto un vento bofonchiante
È il dire di infiniti demoni oppure di fantocci
di cartapesta
instabili sibille negli antri dismessi di questi palcoscenici
dove tutto è razzia ed è delitto
è il dire dissennato dei tiranni
è il canto fasullo dei pifferai di Hamelin
che trascinano masse e noi
senza sapere né vedere
andiamo in abissi definitivi
Ritiro gli occhi e la mano
mi sottraggo all’oro degli idoli
e non ho più casa né città né mondo
in questo genere di tempo sfrangiato
e la morte che muore senza suono né pianto
un dolce lago di silenzio ci accoglie
perduti tra le vette e l’azzurro
e l’eternità finisce in quest’attimo solo
di solenne cupidigia
(da Il lato basso del quadrato, La Vita Felice, 2017)
***
Questo sentimento di nullità che mi pervade
Avrei voluto fermare il tempo a mezz’aria
al culmine dello svago
o nel bel mezzo d’una poesia sulla punta delle labbra
concludere un anno di felicità
e ripensare a quello successivo ancora più gaio
Avrei voluto proseguire il sogno nel sogno
continuare i miei passi sul mare o nel cielo
libero da ogni stagione e da ogni panno indecente
trastullarmi ancora un poco con le parole in croce
affannarmi a trovare quelle giuste
quelle adatte a significare un amore
Ma poi il grigio
ma poi l’ombra sospetta e deleteria accanto agli occhi
ma poi il dubbio che si insinua nelle fessure dell’anima
e questo sentimento di nullità che mi pervade
e ricado indietro
nel vortice ineluttabile
che tutto vanifica
Avrei voluto fermare il tempo
ma la foglia cade ancora e sempre
quand’è autunno!
e tutto ricomincia di nuovo dopo
anche senza più il mio sorriso
e il mio affannoso cercare.
(da Proprietà dell’attesa, RPlibri, 2020)
***
Non ditemi più niente
(A Mario I., febbraio 2019)
Non ditemi più niente: ho ascoltato fino in fondo il respiro del vento
ho seguito lo sguardo dei girasoli mentre
si abbeveravano di luce
in un campo di pace
Ora che sono tornato alla vecchia casa dei mulini
e la terra mi fa festa accogliendomi fra le zolle grasse
e la fontana della piazza zampilla più di prima
non ho più debiti di vesti né di soprammobili
e la mia faccia riderà di nuovo all’ombra del fienile
Io me ne vado tra i miei antichi
che mi aspettano nel vecchio uliveto
ho appuntamento lì inderogabile
e non rimpiango nulla se non qualche sogno
fugace d’amore
Ora che sono tornato finalmente
lasciatemi dormire nel ronzio delle api
a primavera
nel silenzio frusciante e carezzevole
delle fronde al vento
non tornerò che dopo l’infinito
e il mio nome lasciatelo risorgere
a un nuovo improbabile mattino
(Inedito)
Giuseppe Vetromile è nato a Napoli nel 1949. Attualmente svolge la sua attività letteraria a Sant’Anastasia (Na), città in cui risiede dal 1980. Ha ricevuto riconoscimenti sia per la poesia che per la narrativa in importanti concorsi letterari nazionali. Numerosissimi sono stati i primi premi.
Ha pubblicato più di venti di libri di poesie, gli ultimi dei quali sono Cantico del possibile approdo (Scuderi, 2005), Inventari apocrifi (Bastogi, 2009), Ritratti in lavorazione (Edizioni del Calatino, 2011), Percorsi alternativi (Marcus Edizioni, 2013), Congiunzioni e rimarginature (Scuderi, 2015), Il lato basso del quadrato (La Vita Felice, 2017), Proprietà dell’attesa (RPlibri, 2020), ed il libro di narrativa Il signor Attilio Cìndramo e altri perdenti (Kairos, 2010).
Ha curato diverse antologie, tra le quali, recentemente, Percezioni dell’invisibile, L’Arca Felice Edizioni di Mario Fresa, Salerno, 2013; Ifigenia siamo noi (2015) e Mare nostro quotidiano (2018) per la Scuderi Editrice di Avellino. È il fondatore e il responsabile del Circolo Letterario Anastasiano. Fa parte di giurie in importanti concorsi letterari nazionali. Organizza incontri ed eventi letterari sul territorio. È l’ideatore e il coordinatore del Premio Nazionale di Poesia “Città di Sant’Anastasia”. È presente in rete con diversi blog letterari (Circolo Letterario Anastasiano, Transiti Poetici, Taccuino Anastasiano, Selezione di Concorsi Letterari), ed inoltre collabora attivamente con altre associazioni e operatori culturali del territorio nella realizzazione di eventi letterari di rilievo, prodigandosi anche nella ricerca di nuovi “talenti” poetici.
Tra le sue iniziative attuali è la realizzazione dell’Antologia Poetica Virtuale “Transiti Poetici” (https://antologieditransiti.blogspot.com/) in più volumi (ogni volume comprende 10 autori di rilevanza nazionale).
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