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Vi presento un poeta: François Nédel Atèrre

Questa settimana Antonietta Gnerre ha scelto delle poesie di François Nédel Atèrre Queste poesie possiedono un rigore, un silenzio, un linguaggio universale. Sono respiri che ricreano luoghi visibili e invisibili. Realtà vicine e lontane. Versi che ci abbracciano per camminare insieme.

François Nédel Atèrre

Noi siamo immersi in un acquario. I pesci
senz’acqua, stanno fuori. Sugli stecchi
sospingono palloni, i ragazzini.
Qualcuno appanna il vetro, il mondo è illeso.

 

È sopra il muro il memento, per poca
cosa che sia, del giardino di casa:
un pezzo di mosaico. Gli anni buoni,
imparalo, hanno i loro riti. Vanno
per strade torte, nell’acqua dei rivi
schiumosa, per le crepe dei mattoni.
Te li ritrovi coi vestiti nuovi
lungo le scale, a volte sulla porta
socchiusa. Fingono di non vederti.

 

Faccio fatica a dirlo, non ci sono
se qui misuri le impronte nell’erba
con il tuo passo, e qualche casa, un viale
che stringe e sale, se ne ha voglia. Stanno
ancora qui le sue cose, mi sembra
tra due finestre. Si era fatta magra
in poco tempo, e “come fanno, adesso”
mi ripeteva, “e tutto quel lavoro?”.
Adesso gìrati, muro dei giochi
o cadi, in qualche parte. Sono neri
di fumo i visi, le mani di piombo.
La carne un odore sottile, ogni tanto.

 

Del tempo in croce conosco la carta
vuota lasciata a terra, i chiodi storti
nel muro, i buchi, qualche ramo secco.
Insetti, a volte, con le zampe all’aria.
L’altro del viaggio è quello che rimane
di luce in fondo agli occhi, la distesa
d’acqua dove si specchiano le rocce
ferme e si fanno gioco delle navi.
Si porta quello che abbiamo. Più avanti
avremo stanze dove fare tardi

 

François Nédel Atèrre (pseudonimo di Francesco Terracciano) è nato a Napoli, dove vive e lavora, nel 1967.
Collabora con riviste letterarie e partecipa a progetti editoriali, rassegne e seminari; è redattore per il trimestrale di cultura internazionale Menabò e capo-redattore per Inverso-giornale di poesia.

La letteratura, contrappunto alla formazione universitaria e professionale, è costantemente al centro dei suoi interessi: lo studio della poesia europea – del modello italiano, inglese e francese così come delle significative testimonianze russe del Novecento – ha motivato la sua partecipazione a numerose iniziative, mantenendo vivo il contatto con una realtà complessa e in continua evoluzione

Nel 2018 è stato premiato al Concorso Nazionale “Città di Sant’Anastasia XVI Edizione”, ed è risultato finalista al Premio Guida Editori.
Ha pubblicato Mistica del quotidiano, Terra d’Ulivi Edizioni, 2018 – premio per la poesia al Concorso L’Iguana-Anna Maria Ortese nel 2019- e Limite del vero, La Vita Felice Edizioni, 2019 -selezionato al Premio Pagliarani del 2019.
Suoi testi sono stati tradotti in lingua romena e pubblicati sulla rivista di cultura poetica “Poezia” e nell’antologia “Mers pe sub cer” -20 poeti italiani d’oggi- presentata alla Fiera del Libro di Bucarest (2019).

In lingua inglese, i suoi lavori sono stati presentati in manifestazioni patrocinate dalla Dante Alighieri di Copenhagen (2018).

di Antonietta GnerreAntonietta Gnerre

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