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Monte Mario nella letteratura e nel cinema

di Pino Acquafredda*

E’ un territorio, il nostro, che vanta una lunga storia nell’arte della poesia e della parola. Di Monte Mario hanno parlato e scritto grandi artisti, poeti e scrittori, anche del passato lontano. Primo fra tutti Dante Alighieri che, nel XV canto del Paradiso, fa riferimento a “Montemalo” che è appunto Monte Mario: Non era vinto ancora Montemalo / dal vostro Uccellatoio, che, com’è vinto / nel montar su, così sarà nel calo.

Tra Ottocento e Novecento il Mon- te fu più volte citato dagli autori che seguono:

  • Giuseppe Gioacchino Belli ne Er gioco de la ruzzica, cita espressamente il nostro Quartiere: Stattene in pasce: ggnisuno te stuzzica; si ppoi vôi vince tu, vva’ a Montemario, pijja la scurza e bbut- ta ggiú la ruzzica.
  • Giosuè Carducci dedica a Monte Mario una poesia – in Odi Barbare di cui riporto i versi iniziali: Solenni in vetta a Monte Mario stanno / nel luminoso cheto aere i cipressi, / e scorrer muto per i grigi campi/ mirano il Tebro, / mirano al basso nel silenzio Roma/estendersi, e, in atto di pastor gigante/su grande armento vigile, davanti sorger San Pietro.
  • Gabriele D’Annunzio ne Il piacere: Lunghe e sottili zone di vapori attraversavano i cipressi del Monte Mario, come capigliature fluenti in un pettine di bronzo. E ancora: Il giorno moriva; ma l’aria era ancóra pregna di luce, ritenendo la luce come una spugna ritiene l’acqua. Si vedeva, per la finestra, all’orizzonte una striscia aranciata su cui i cipressi del Monte Mario si disegnavan netti come i denti d’un gran rastrello d’ebano.
  • Alberto Moravia nei Racconti romani, in Pioggia di maggio: Uno di questi giorni tornerò a Monte Mario, all’Osteria dei Cacciatori, ma ci andrò con gli amici, quelli della domenica, che suonano la fisarmonica e, in mancanza di ragazze, ballano tra di loro. Solo, non ne avrò mai il coraggio. Di notte, talvolta, mi sogno le tavole dell’osteria, con la pioggia calda di maggio che ci batte sopra, e gli alberi aggrondati che gocciolano sulle tavole, e tra gli alberi, in fondo, le nuvole bianche che passano e, sotto le nuvole, il panorama delle case di Roma.
  • Carlo Cassola titola addirittura uno dei suoi romanzi Monte Mario.

Ma anche nel cinema il territorio compreso nell’attuale Municipio XIV di Roma è stato scelto più volte come set cinematografico privilegiato.

Ricordo Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola con protagonista Nino Manfredi, le cui scene principali sono state girate a Monte Ciocci, vicino alla Scuola Agraria di via Domizia Lucilla, in un panorama unico che si affaccia su San Pietro e la via Olimpica, in una zona che, effettivamente, era stata occupata da baracche di operai e di sbandati. Il film di Scola è del 1976 e narra di una famiglia derelitta appunto, la famiglia Mazzatella (la zona nel film è definita “Borghetto dei sorci”).

Roma città apertaMa già nel 1945 una scena di Roma città aperta di Roberto Rossellini era stata ambientata sul Monte: nell’ultima inquadratura si vedono alcuni ragazzi che scendono dalla rampa di Monte Mario. Una curiosità: il piccolo attore protagonista, Vito Annicchiarico (nel film il figlio di Anna Magnani), fu conosciuto da Rossellini dopo essere scappato da un collegio di Monte Mario.

E non si può dimenticare che, nella vicina Primavalle, fu girato Europa 51, film del 1952, diretto dallo stesso Roberto Rossellini e interpretato da Ingrid Bergman.

Negli anni Sessanta altri film con attori e cantanti famosi, come Mina che, tra l’altro, abitava alla Balduina.

Tra questi, Il mattatore di Dino Risi del 1960, con Vittorio Gassman, Anna Maria Ferrero, Peppino De Filippo, Dorian Gray, Mario Carotenuto e Fosco Giachetti. La pellicola inizia con il protagonista che scende da un autobus alla fermata di via Ugo De Carolis, svolta l’angolo e arriva al cancello di casa in largo Damiano Chiesa.

Poi il famoso Il sorpasso del 1962, sempre per la regia di Dino Risi. Prima scena: Gassman, sulla sua fiammante Lancia Aurelia B24 si ferma a parlare con Jean-Louis Trintignant dicendogli: “Mi fa un favore? Mi fa il tredici ventisei sessantadue quattro… Se lo ricorda il numero? È facile: 13, raddoppia 26, inverte 62 e c’ammolla il 4”. Il tutto proprio di fronte al civico 66 di via Proba Petronia (altre immagini nei titoli di testa mostrano via Ugo De Carolis e largo Damiano Chiesa).

A Gassman evidentemente questa strada piaceva molto: nel 1964 in Se permettete parliamo di donne di Ettore Scola con Sylva Koscina, lo ritroviamo rifornirsi a un distributore BP, girare intorno alla rotatoria di via Appiano (dove si vedono quattro giovani pini, purtroppo recentemente abbattuti). Nella scena si scorge l’autobus, forse già il 45 barrato, in direzione via Papiniano, dove era il capolinea.

Nello stesso anno iniziano le riprese de L’ultimo uomo sulla Terra di Ubaldo Ragona, un film di fantascienza con Vincent Price. Una scena in particolare è girata all’interno della Chiesa di S. Pio X.

Nella Cinemontemariocittà possiamo vedere come erano viale delle Medaglie d’Oro nel 1955 (Le signorine dello 04, regista Gianni Franciolini, con Peppino De Filippo, Antonella Lualdi, Marisa Merlino, Tina Pica, Franca Valeri, Ferruccio Amendola ed Aldo Giuffrè) e il Belsito nel 1965 (La bugiarda di Luigi Comencini con Catherine Spaak ed Enrico Maria Salerno).

Nel 1967 Il Profeta, ancora con Dino Risi regista e con Gassman protagonista. La scena finale è stata girata in piazza Attilio Friggeri. Stesso anno per I due vigili di Giuseppe Orlandini: Franco Franchi e Ciccio Ingrassia fermano Isabella Biagini sui tornanti della Trionfale. Ambientate a Monte Mario anche alcune scene di Straziami, ma di baci saziami di Dino Risi con Nino Manfredi e Ugo Tognazzi (1968). Nello stesso anno il Don Orione sulla Camilluccia, diventa per qualche giorno l’Ospedale San Servolo dove il Dr. Tersilli (Alberto Sordi) inizia la carriera.

Villa Miani è stata teatro, nel 1972, de Lo scopone scientifico di Comencini con Alberto Sordi, Silvana Mangano, Bette Davis, Mario Carotenuto e, nel 1978, de Il secondo tragico Fantozzi, con Paolo Villaggio. Nel primo film della serie, il ragioniere più famoso d’Italia aveva portato a cena la Signorina Silvani in un ristorante che, in realtà, era Villa Monte Mario, vicino alla omonima Riserva Naturale.

Il secondo tragico FantozziDa ricordare anche Il marito di Nanni Loy e Gianni Puccini (1957), con Alberto Sordi che, completamente ubriaco, barcolla in via Livio Andronico (altre scene in via Minucio Felice e in largo Lucio Apuleio). Medesimo scenario di Brutti, sporchi e cattivi, per le ultime sequenze di Casa mia, casa mia di Neri Parenti con Renato Pozzetto (1988). Dieci anni dopo troviamo lo stesso regista, in piazza della Balduina, per Paparazzi.

Tra i super affezionati al nostro territorio, non solo Gassman ma anche Nanni Moretti che conosce bene le strade di Monte Mario: nel 1976, tra il Belsito e la Panoramica, ancora non terminata, ambienta Io sono un autarchico. Nel 1984 in Bianca, la scuola nella quale va a insegnare il protagonista, l’attuale Leopardi all’interno del Parco della Vittoria, è ribattezzata Marilyn Monroe. E ancora, nel 1993, con Caro diario, Moretti percorre viale delle Medaglie d’Oro guidando la sua Vespa.

Marco Bellocchio nel 2002 sceglie Monte Ciocci come scenario ideale per L’ora di religione con Sergio Castellitto.

Nel 2007, è ancora protagonista via Proba Petronia per SMS – Sotto Mentite Spoglie, diretto e interpretato da Vincenzo Salemme.

Ascanio Celestini, nel 2010, ha realizzato nel Padiglione 18 del Santa Maria della Pietà La Pecora Nera, film tratto dall’omonimo libro e interpretato da Giorgio Tirabassi.

Ancora una curiosità per una pellicola più recente (2017), Beata ignoranza: nel film Marco Giallini si rivolge a un altro Gassman (Alessandro), con la frase Peter Pan è ancora vivo e abita alla Balduina. Da un interessante sito dedicato proprio alle ambientazioni dei film (davinotti.com), emerge che il territorio ospita anche uno spazio ripetutamente utilizzato dal cinema italiano, almeno fino alla fine degli anni Ottanta: una villa in via Casale San Michele, a Monte Mario alto, oltre via delle Benedettine. Qui sono state realizzate più di quaranta opere, la prima delle quali, del 1957, aveva in regia un certo…Federico Fellini e la protagonista era una certa…Giulietta Masina!

*da Rivista Monte Mario

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