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Vi presento un poeta: Bruno Di Pietro

Questa settimana Antonietta Gnerre ha scelto delle poesie di Bruno Di Pietro. La poesia di Bruno Di Pietro è solida e incisiva, racchiude un linguaggio lirico che vigila sugli esseri umani. L'articolazione di altezze che si allenano per misurare il tempo, il suono delle cose che accadono.

Bruno Di Pietro

Da “Colpa del mare” (Oèdipus Edizioni 2002)

Io rifiuto la questione trita
per cui una cosa deve avere inizio.
Ti aspetto sul ciglio della vita
nel luogo dove non c’è giudizio
né perdita o profitto se le dita
indugiano ai capelli al vizio.
Ti aspetto ai margini nell’interstizio
nel vento inquieto della via d’uscita
dalla paura di cui sei l’indizio.

 

Da “IMPERO” (Oèdipus Edizioni, 2017)

“Augusto a Somma evoca Orazio e Mecenate”

Tutt’altro che pallida, Quinto, è la morte.
Nulla s’impara nella perdita dei più cari affetti
come in quell’ostile autunno che portò via te e Gaio.
Ritroveremo nell’Ade il sapore
delle olive e del vino della Sabina
e quei silenzi in cui ognuno pensava con se stesso?
Il mio viaggio verso l’origine si ferma a Somma
non si può vedere l’inizio prima della fine.
Sono in quella radura del tempo e dello spazio
che non ha sponde: non più qui non ancora altrove.

Devo salutare le costellazioni
mentre incoronano il vulcano.
Svanisce la quieta maestà delle stelle
di fronte alla minacciosa infinità priva di futuro.
Svanisce l’erba in questi afosi giorni estivi
svaniscono le rose prima del crepuscolo.

È questa la notte dell’antico niente
e persino le ali della luce sono lente
quando non sai più se l’ora passata
è un’ora persa o un’ora guadagnata.

Ascolta.
Il cigolío degli scalmi
lo sciabordío dei remi
annunciano l’avvento del battelliere
(e tu ne tremi)

 

Da “Baie” (Oèdipus Edizioni 2019)

in un altrove aereo o marino
forse nell’ultimo lembo di terra
al confine di ogni pensabile destino
ai margini sconfinati di un deserto
nell’incerto che inclina alla speranza

noi ci ritroveremo

allora sarà detta la parola giusta
quella che fugge la noia dell’indicibile
daremo altro nome a tutte le cose
liberi dalla paura di morire,
esaurito ogni dove, di esaurire ogni dire

 

BRUNO DI PIETRO (1954) vive e lavora a Napoli esercitando la professione forense .

Ha pubblicato le raccolte poetiche: “Colpa del mare” ( Oédipus, Salerno-Milano 2002)“[SMS] e una quartina scostumata” (d’If,Napoli 2002)“Futuri lillà” (d’If, Napoli,2003)“Acque/dotti. Frammenti di Massimiano” (Bibliopolis,Napoli 2007) “Della stessa sostanza del figlio” (Evaluna,Napoli 2008) “Il fiore del Danubio” (Evaluna,Napoli 2010)“Il merlo maschio” (I libri del merlo, Saviano 2011) “minuscole” (IL LABORATORIO/Le edizioni, Nola 2016) “Impero” (Oèdipus,Salerno-Milano, 2017) “Undici distici per undici ritratti” (Levania Rivista di Poesia n° 6/2017).”Colpa del mare e altri poemetti” (Oèdipus ,Salerno Milano 2018); “Baie” (Oèdipus ,Salerno-Milano 2019) “Frammenti del risveglio” (Oèdipus, 2021)

È presente in diverse antologie fra cui : Mundus. Poesia per un’etica del rifiuto (Valtrend, Napoli 2008) Accenti (Soc. Dante Alighieri, Napoli 2010) Alter ego. Poeti al MANN (Arte’m , Napoli 2012). Errico Ruotolo, Opere (1961-2007) (Fondazione Morra,Napoli,2012) Polesìa (Trivio 2018, Oèdipus Edizioni) “Poesia in Campania” Numero della Rivista “La Clessidra”. È presente nel “Dizionario della Poesia Italiana 1945-2020 a cura di Mario Fresa.

Articoli e interventi sulle sue opere sono presenti in riviste e blog ( Nazione Indiana, Infiniti Mondi, ClanDestino, Trasversale, Versante Ripido, Frequenze Poetiche, Atelier, Levania , Trivio , InVerso, Menabò, Poetarum Silva, Le Stanze di carta, Carte nel Vento La Recherce, Il Segnale ). E’ stato cofondatore con Gabriele Frasca e Mariano Baino della Casa Editrice “d’If” e socio della Casa Editrice “Cronopio”.

Antonietta Gnerredi Antonietta Gnerre

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