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L’altra faccia dello smart working: tra sedentarietà e isolamento

L’avvento della pandemia ha cambiato in modo determinante le vite di tutti ed è stata la causa dell’accelerazione di un fenomeno che, fino al 2020, riguardava solo poche aziende: lo smart working. I vantaggi di questa nuova modalità sono molti, ma c’è anche un rovescio della medaglia.

Lo smart working e la sedentarietà

I vantaggi del lavoro da casa sono innegabili, dal dormire di più la mattina al poter restare a casa con i figli: lo smart working ha reso la vita di tutti molto più semplice ed è improbabile che si faccia un passo indietro. Soprattutto per chi abita lontano dall’ufficio, la possibilità di evitare lunghe traversate in macchina o con i mezzi pubblici ha comportato un importante sgravio di stress. Eppure, stare a casa tutte queste ore può avere degli effetti negativi sulla salute. Lo spazio limitato della propria abitazione e le scarse interazioni portano a stare diverse ore seduti davanti alla scrivania: la sedentarietà diventa allora uno dei pericoli a cui si va facilmente incontro, con tutto ciò che ne consegue.

Per quanto si sia assorti nel lavoro, alzarsi a intervalli regolari e camminare per qualche minuto prima di riprendere la propria attività può fare la differenza. E non c’è solo da prestare attenzione alla circolazione sanguigna: lavorando al computer, spesso si assumono posizioni scorrette per molte ore, che portano all’insorgenza di dolori lombari. Informarsi su come curare il mal di schiena, anche facendo riferimento a risorse online, è importante: non è pensabile lavorare con dolori lombari lancinanti, tant’è che il mal di schiena si trova al primo posto tra i motivi per cui si salta la giornata lavorativa. Per cercare di contrastare questo disturbo, è bene adottare la postura corretta: tenete la sedia abbastanza vicina al tavolo, la schiena dritta e le spalle larghe, magari facendo uso di un sostegno che possa alzare il monitor del computer all’altezza dello sguardo.

La mancanza di socialità e gli effetti sull’umore

Nonostante recarsi sul posto di lavoro possa essere a volte anche molto faticoso, potrebbe valerne la pena considerando quanto le relazioni interpersonali siano necessarie alla vita di tutti. Sentirsi con i propri colleghi tramite call, perlopiù incentrate su temi esclusivamente lavorativi, non può certo essere la stessa cosa che andare a prendere un caffè insieme parlando del più e del meno. La mancanza di socialità si aggiunge poi al fatto che, è stato stimato, la giornata media di un lavoratore in smart working duri da 1 a 3 ore in più, diminuendo il tempo libero a sua disposizione.

Questa condizione può portare a quello che è noto come burnout, una vera e propria sindrome classificata dall’OMS. I suoi effetti possono includere scarsi livelli di energia, sensazione di sfinimento e poca motivazione nei confronti del lavoro. Poiché i benefici apportati dallo smart working sono tanti e tali da riuscire a semplificare le giornate, è necessario riuscire a raggiungere un punto di equilibrio: prendersi delle pause per sé stessi; mangiare sano e carcare di tenersi in movimento; evitare di lavorare oltre l’orario stabilito; essere irreperibili dopo una certa ora; coltivare i rapporti umani durante il fine settimana e così via. Anche dedicare un paio d’ore a uno sport distensivo può essere una buona idea per fronteggiare queste giornate, come ad esempio lo yoga, la corsa o la boxe.

foto: pixabay

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