Segnala un evento
HomeCultura&SpettacoloAntonella Gnerre: Poesie sulle stelle

Antonella Gnerre: Poesie sulle stelle

Poesie sulle stelle scelte da Antonietta Gnerre

Le stelle non ci giudicano, perché non si aspettano nulla dagli esseri umani.
Sanno solo che le guardiamo. Che le cerchiamo.
Che durante la stagione estiva ci concentriamo ancora di più a guardarle. Ad ammirarle come se fossero dei tesori senza tempo.
Da bambina ho cercato di contarle (com’è che diceva Primo Levi? “Cercavo te nelle stelle, quando le interrogavo bambino”).
Non ci sono riuscita. Nessuno ci riuscirà mai. È l’impresa più difficile che esista al mondo. Però le stelle sono una grande guida, un grande sogno.
Negli anni ho imparato a conoscerle ancora di più nelle poesie che ho letto. Perché le stelle sono versi scritti nel cielo. E le poesie stelle scritte sulla terra.
Inizio a guardarle attraverso il vetro limpidissimo dei versi di Edith Irene Södergran. La poetessa scrive: “Quando viene la notte, io sto sulla scala e ascolto, le stelle sciamano in giardino ed io sto nel buio“.
Ecco, le stelle sciamano, ci cercano. Sono un tutt’uno con il tempo degli esseri umani. Ci fanno compagnia. Non ci abbandono mai.
Come nella poesia di Octavio Paz: “Sono uomo: duro poco ed enorme è la notte./ Ma guardo in alto: le stelle scrivono./Senza capire comprendo: anch’io sono scrittura /e in questo stesso istante qualcuno mi sta decifrando.”
È vero “le stelle scrivono”, ci osservano e non ci giudicano. Ci amano senza avere nulla in cambio. Ci fanno compagnia con il loro silenzio.

Ho pena delle stelle. Fernando Pessoa

Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo…
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l’esser triste lume o un sorriso…
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un’altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così,
come un perdono.

—–

Durata. Ghiannis Ritsos

La notte ci guarda tra il fogliame delle stelle.
Bella notte silenziosa. Verrà una notte
in cui non ci saremo. E anche allora
il granoturco canterà le sue antiche canzoni,
le mietitrici s’innamoreranno accanto ai covoni,
e tra i nostri versi dimenticati
come tra le spighe gialle
un viso giovane, illuminato dalla luna,
guarderà come noi stanotte,
quella piccola nube d’argento
che si piega e appoggia la fronte sulla spalla dell’altura.

—–

Versöhnung / Conciliazione. Else Lasker Schüler

Cadrà una grande stella nel mio grembo…
Vogliamo vegliare la notte,
Pregare nelle lingue
intagliate come arpe.
Vogliamo conciliarci la notte,
tanto trabocca Dio.
Son bimbi i nostri cuori,
che vorrebbero dolci di stanchezza posare.
E vogliono baciarsi
le nostre labbra – di che cosa temi?
Non confina il mio cuore
col tuo – sempre il tuo sangue mi colora
le guance in rosso.
Vogliamo conciliarci la notte
se ci abbracciamo non moriamo.
Cadrà una grande stella nel mio grembo.

—–

Guarda le stelle. Evgenij Abramovič Baratynskij

Guarda le stelle: molte ardono
Nel silenzio della notte
E splendono attorno alla luna
Nell’azzurro del cielo.
Guarda le stelle: tra esse ce n’è una
A me più cara di ogni altra.
Per quale ragione? Si alza per prima
O brilla più vivida?
No! Il suo lume conforta cuori amici
Costretti a separarsi,
e i loro occhi si incontrano in lei,
lassù in alto nell’azzurrità.
Appena la vedi apparire nel cielo,
ti guarda pensosa anch’essa,
e il suo sguardo risponde al tuo
e teneramente riarde.
Nel turchino della notte non stacchiamo
I nostri occhi da lei:
la seguiamo dalla terra al cielo
e dal cielo alla terra.
E tu, hai già scelto la tua stella?
Nel silenzio della notte
Molte splendono e ardono
Nell’azzurro del cielo.
Non affidare il tuo cuore alla prima
Che vedi a te davanti,
non dir tua, futile in amore,
la più fulgida di tutte,
ma chiama invece tua solo la stella
che guarda pensierosa,
e il cui sguardo risponde al tuo
e teneramente riarde.

—–

Le stelle. Edith Irene Södergran

Quando viene la notte,
io sto sulla scala e ascolto,
le stelle sciamano in giardino
ed io sto nel buio.
Senti, una stella è caduta risuonando!
Non andare a piedi nudi sull’erba,
il mio giardino è pieno di schegge.

 

Antonietta Gnerrea cura di Antonietta Gnerre

 

 

 

Foto di nini kvaratskhelia da Pixabay

 

SCRIVI UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci il tuo nome

- Advertisment -

più popolari