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Nucleare: Giurì boccia lo spot. Ecco la nuova versione

Di Marco Milano


Una partita a scacchi. Due giocatori, gemelli. Pedine bianche e nere. Lo scambio di battute in sottofondo non lascia dubbi su quale sia la posta in gioco: il futuro dell’energia e le sue alternative. Si tratta di uno spot che da qualche mese gira in rete e si conclude con un interrogativo  inequivocabile: “pro o contro il nucleare?”. Una scelta pubblicitaria spiazzante nel proporre (o riproporre) un tema scomodo, a lungo evitato. Lo spot è stato l’apripista per una piattaforma web dedicata, il “Forum Nucleare Italiano” www.forumnucleare.it Dopo quasi due mesi di diffusione, l’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, ha stabilito la non conformità di questa pubblicità agli articoli 2 e 46 del codice di autodisciplina della comunicazione: “Non comunica al telespettatore gli obiettivi sociali che l’associazione inserzionista intende raggiungere”. Ingannevole, in sostanza. Il Giurì ha bocciato lo spot il 18 febbraio scorso, nella pronuncia n.12/2011, ma la notizia ha avuto una diffusione solo qualche giorno dopo  al grande pubblico. “Forum Nucleare Italiano”,  è nato per iniziativa di soggetti direttamente coinvolti nell’affaire nucleare, comprendendo nelle partnership compagnie quali Enel, EdfAnsaldo Nucleare, Terna e Westinghouse. A presiedere quest’associazione – ufficialmente no profit – è Chicco Testa, l’ex segretario nazionale di Legambiente e già leader proprio di quella mobilitazione ambientalista antinucleare organizzata nel nostro Paese, dopo i fatti di Chernobyl. “Centro di promozione e divulgazione dell’informazione tecnico-scientifica sul tema del nucleare”. Le righe descrittive del sito introducono allo spirito ufficiale della piattaforma: un luogo di informazione arricchito dalla possibilità di confronto e dibattito sul tema dell’atomo, trovando, in parte, quanto annunciato e promesso dallo spot.

Una proposta comunicativa sicuramente di rottura, considerando la prolungata carenza di comunicazione a riguardo, giustificata dalla chiara scelta referendaria italiana di tagliarsi fuori dall’opzione nucleare. La dichiarata possibilità di fruire di uno spazio democratico e condiviso gioca un ruolo determinante. Molte delle piattaforme internet di analoga concezione, infatti, offrono agli utenti una partecipazione ‘attiva’, attraverso l’inserimento di commenti, proposte o anche obiezioni. Il web 2.0, insomma, sembra dover cercare soggetti protagonisti e non solo ricettori passivi dell’informazione. Prova ne sono i nuovi formati dei più comuni quotidiani, altri pagine di informazione scientifica o i blog e forum classici, concepiti principalmente su questa idea.  Forum Nucleare Italiano ha trovato in quest’ idea di comunicazione un alleato strategico per la sua diffusione. E da questo punto di vista, la scommessa mediatica è risultata in parte vincente: il tam tam della rete si è mobilitato in tempi relativamente brevi, facendo registrare un discreto numero di accessi.

Un successo non sufficiente, però, a smascherare i veri obiettivi dell’iniziativa. O a rendere trasparente lo schieramento pro-nucleare,  di cui non si fa comunque mistero nei contenuti multimediali offerti dal sito. La decisione del Giurì arriva dopo le denunce inevitabili di GreenPeace, che a gennaio ha risposto con un contro spot e un sito web (http://www.greenpeace.it/stopnucleare/) nei quali si mettono in evidenza la contraddizione principale del forum:  ricchezza di contenuti dedicati esclusivamente al nucleare contro un difficile accesso al dibattito promesso – una pagina dedicata alle ‘obiezioni’ parla di oltre 15mila commenti inviati dai cittadini al blog, proponendone solo una sintesi filtrata. Lo spot non girerà più in televisione, in rete o sugli schermi in sala.  Ma il 2011 è un anno cruciale nella battaglia dell’atomo: un referendum che può bloccare i nuovi progetti di centrali nucleari è previsto tra pochi mesi. La ‘squadra nucleare’ non si dà per vinta, la reazione al provvedimento è stata quella di annunciare una nuova versione dello spot, che è stata già realizzata tenendo conto delle obiezioni del Giurì, includendo stavolta “un chiaro riferimento alla propria posizione pro-nucleare”. In qualche modo però, il tabù comunicativo sul nucleare è caduto: gli scacchisti gemelli hanno già vinto la partita in rete.

Il nuovo spot del Forum Nucleare:


Il vecchio spot, bocciato dal Giurì:

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