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Il corvo sentimentale

Di Francesca Lippi
In molte mitologie e credenze il corvo viene visto come un animale collegato con la morte, ma da uno studio emerge che questi cupi uccelli neri si consolino a vicenda dopo gli scontri mostrando empatia verso gli avversari.
Orlaith N. Fraser dell’Università di Vienna e Thomas Bugnyar della Stazione di Ricerca Konrad Lorenz presso Grünau in Austria hanno deciso di studiare i corvi e la loro ricerca è stata pubblicata online da PLoS One.org. Lo scopo era osservare quelli che gli scienziati chiamano ‘comportamenti di appartenenza’. “Alcuni studi precedenti”, spiegano infatti i ricercatori, “hanno dimostrato per esempio che le cornacchie che si legano fra di loro in coppia presentano questo tipo di comportamenti”. Gli studiosi austriaci hanno così scelto i corvi cercando di capire se lo stesso tipo di comportamento si presentava in uccelli non in coppia. Come molte altre specie aviarie, infatti, questi uccelli lottano per la conquista di risorse e per far valere il proprio dominio. Questi conflitti, però, sono un vero spreco di energia e provocano infortuni. Un modo per ridurre quello che è a tutti gli effetti un costo dei conflitti è riconciliarsi l’un l’altro oppure consolarsi a vicenda così come avviene fra le persone.
“L’oggetto dello studio è stato un gruppo di 13 giovani corvi allevati, alcuni dei quali erano collegati”. I ricercatori spiegano che questo stormo è stato tenuto in una voliera e osservato per un periodo di due anni. “Come avviene per i corvi selvatici, questo gruppo di uccelli ha mostrato una varietà di forme di aggressione”. Gli scienziati hanno così osservato anche alcuni caratteristici segnali di appartenenza dopo i conflitti come il lisciarsi le penne, oppure lo stare a contatto, il toccarsi. Sono stati osservati ben 152 combattimenti di cui sono stati registrati tempo e gravità. Ciò che ne è risultato è stato che fra gli uccelli erano presenti soggetti con ruoli di ‘aggressori’, di ‘vittime’ e di ‘astanti’.
Da una analisi statistica è emerso che le affiliazioni erano casuali nel tempo e non è sembrato esservi un deliberato tentativo di ridurre la tensione. I ricercatori hanno anche scoperto che le vittime non attaccavano gli altri uccelli e molti membri dello stormo offrivano spontaneamentte l’affiliazione, soprattutto se i membri erano collegati fra loro oppure avevano trascorso regolarmente molto tempo insieme. “I nostri risultati”, dicono i due studiosi, “suggeriscono che fra i corvi, gli astanti potrebbero consolare le vittime con cui condividono un rapporto particolare e dunque alleviare lo stress post-conflitto delle vittime stesse”. A sua volta, continuano, “la vittima può affiliarsi con gli astanti, dopo un conflitto al fine di ridurre il rischio di aggressività rinnovata”. Questi risultati sottolineano l’importanza di un rapporto come qualità che determina l’insorgenza e la funzione delle interazioni post-conflitto e dimostrano che i corvi possono essere sensibili alle emozioni altrui”. Fraser non ha escluso però che “ci possano essere interessi personali in questo tipo di azioni da parte dei corvi”, in quanto “se un uccello consola una vittima, sarà a sua volta consolato quando verrà attaccato”. Fraser ha anche detto che è interessante osservare tali comportamenti in animali diversi da scimpanzé e ha detto che questo comportamento di empatia “sembra essere molto più radicato nella storia evolutiva di quanto si pensasse”.

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